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Dialoghi con gli Investitori - Marco Forte Fondazione MPS - Puntata N. 4

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“Dialoghi con gli investitori” è un progetto editoriale di Quaestio che prevede il coinvolgimento degli investitori istituzionali. L'idea nasce dal fatto che spesso manca, da parte sia del pubblico non specializzato ma anche da quello specializzato, la consapevolezza che gli investimenti di un ente sono solo il tramite (e non il fine) per addivenire a obiettivi di più ampio respiro. 



09 Gen 2024

Marco Forte, Direttore Generale della Fondazione MPS

Christian Prinoth, Chief Investment Officer

Alberto Massa, Head of Sales & Marketing


Alberto Massa, Head of Sales & Marketing e Christian Prinoth, Chief Investment Officer intervistano Marco Forte, Direttore Generale della Fondazione MPS

Dopo l'esperienza del 2022 e del 2023, anni in cui i mercati finanziari hanno dato prova di grande difficoltà, una istituzione come la vostra, cosa cerca ma soprattutto cosa si aspetta da un asset manager?

Dopo due anni particolarmente impegnativi, vorremmo riprendere in modo regolare il percorso di crescita del valore di portafoglio, al fine di realizzare il rendimento atteso in un contesto di rischio più che tollerabile. Riteniamo fondamentale che l’asset manager sappia comprendere correttamente il profilo di rischio/rendimento dell’investitore e le sue eventuali “asimmetrie” comportamentali ed esigenze di fronte ai vari scenari. Il tema della possibilità di realizzare guadagni adeguati in modo stabile nei vari esercizi rappresenta quindi, a nostro giudizio, la sfida più importante.

In tal senso, abbiamo trovato al momento in Quaestio un gestore in grado di accompagnare proficuamente la visione del nostro ente.

Quali sono le vostre aspettative sull’economia italiana nei prossimi 12 mesi?

L’economia italiana presenta dei mali considerati ormai da troppo tempo cronici, rappresentanti soprattutto dalla bassa produttività che tende ovviamente a ribaltarsi sui profitti e soprattutto sui bassi salari reali, rispetto agli altri paesi sviluppati. Al di là delle cause, sul quale si dibatte da anni, riteniamo comunque che un maggiore contesto competitivo, la riduzione dell’economia sommersa e la crescita delle dimensioni di impresa possano essere un importante volano di sviluppo. Al momento tali ricette, nel contesto politico interno ed internazionale attuale, appaiono alquanto difficili da attuare.

Dall’altro lato occorre comunque segnalare anche un’inaspettata resilienza, rispetto ad altri paesi europei, manifestatasi negli ultimi due anni e trainata anche dai settori tradizionali.

Il quadro 2024 è al momento alquanto incerto, con tutte le previsioni che ipotizzano comunque una crescita molto bassa rispetto alle stesse stime governative. Non sembra ci sia tanto spazio per l’ottimismo che comunque non deve mai mancare.

Quali sono gli obiettivi che vi prefiggete dai vostri investimenti?

Come già accennato, l’obiettivo è sempre quello di realizzare dei rendimenti adeguati alle nostre esigenze erogative, possibilmente in modo stabile e in un contesto di rischio controllato. Questa che sembra essere una banalità è invece ormai un obiettivo molto sfidante, soprattutto dalle crisi del 2008 e 2011 in poi. Fondamentale sarà a nostro giudizio la diversificazione e la stabilità e prevedibilità dei tassi di interesse, possibilmente a livelli solo leggermente più bassi rispetto agli attuali. Gli investitori istituzionali, che operano con un profilo di rischio bilanciato, hanno comunque bisogno di tassi stabili ma non eccessivamente bassi o negativi come visto prima del 2022-2023. 

Come supportate il territorio di cui fate parte. Ci sono Iniziative/Progetti in corso che rivestono particolare importanza per voi e dei quali volete parlarci?

Cerchiamo di supportare il territorio partendo da quelle che sono le sue eccellenze e cercando di manutenerle e irrobustirle per quanto possibile. La cultura, l’agrifood e le scienze della vita rappresentano ormai un patrimonio consolidato della comunità senese intorno al quale costruire un percorso di stabile e, soprattutto, sostenibile crescita economica.

La creazione di competenze e la tecnologia rappresentano a nostro giudizio gli strumenti fondamentali per raggiungere tali obiettivi. La crescita del capitale “sociale” ed “umano” tesa all’innovazione per uno sviluppo sostenibile, rappresenta ormai il fulcro della nostra programmazione pluriennale.

Abbiamo quindi sviluppato, accanto ad attività di sostegno di eccellenze quali l’Accademia Chigiana e Fondazione TLS, dei progetti specifici tesi a favorire l’innovazione e il trasferimento tecnologico alle imprese nell’ambito dell’intelligenza artificiale (SAIHUB) e dell’agritech (SIENA FOOD LAB), oltre che progetti di educazione e formazione professionale, dell’autoimprenditorialità (IKIGAI) e della cittadinanza globale (SCOOLFOOD). 

Lo sviluppo deve essere sostenibile anche dal punto di vista “sociale” e da qui nasce quindi una forte attenzione alle relative dinamiche territoriali quali la denatalità, le fragilità fisiche e sociali e l’emergenza abitativa; tutti temi che si sono purtroppo manifestati in maniera ancora più evidente dopo l’emergenza pandemica.

(data dell’intervista 2 gennaio 2024)

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