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Dialoghi con gli Investitori - Davide Usai FAI - Puntata N. 5

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“Dialoghi con gli investitori” è un progetto editoriale di Quaestio che prevede il coinvolgimento degli investitori istituzionali. L'idea nasce dal fatto che spesso manca, da parte sia del pubblico non specializzato ma anche da quello specializzato, la consapevolezza che gli investimenti di un ente sono solo il tramite (e non il fine) per addivenire a obiettivi di più ampio respiro.



27 Mar 2024

Davide Usai, Direttore Generale FAI

Alberto Massa, Head of Sales & Marketing


Alberto Massa, Head of Sales & Marketing intervista Davide Usai, Direttore Generale del Fondo per l’Ambiente Italiano

Ci sono iniziative o progetti in corso che rivestono particolare importanza per voi e dei quali volete parlarci?

La Fondazione ha importanti progetti per il prossimo triennio che prevedono investimenti per oltre 20 milioni di euro sia per i nuovi progetti di restauro sia per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle 73 proprietà attualmente in gestione. Nel 2025 il FAI festeggerà i 50 anni dalla sua fondazione e sono previste delle iniziative straordinarie che coinvolgeranno tanto i nostri volontari quanto numerose istituzioni pubbliche e aziende che ci hanno supportato in questi anni di incredibile crescita.

In ultimo abbiamo in programma un poderoso piano di investimenti di circa 8 milioni di euro che porterà i nostri beni ad essere al massimo dell’efficienza energetica, idrica, termica e all’avanguardia nell’utilizzo di materiali sostenibili. Come sempre il FAI ha l’obiettivo di proporre al Paese un modello sostenibile dopo che lo ha testato personalmente con delle pratiche efficienti.

Quali sono gli obiettivi che vi prefiggete dai vostri investimenti?

Come già detto, complessivamente per realizzare questi investimenti è necessaria un’attenta attività di programmazione e di controllo di gestione. Di fatto le proprietà immobiliari sono molto variegate, vanno dalle ville ai palazzi ma comprendono anche terreni, aree ambientali l’azienda agricola Villa Caviciana e un monumento funerario, il Memoriale Brion

L’obiettivo è consolidare il patrimonio della Fondazione, acquisire e tutelare nuovi Beni rilevanti e programmare con certezza i lavori che per loro natura non sono sempre stimabili dal punto di vista dei costi, soprattutto quelli straordinari dovuti ai cambiamenti climatici.

Dopo l'esperienza del 2022 e del 2023, anni in cui i mercati finanziari hanno dato prova di grande difficoltà, una istituzione come la vostra, cosa cerca ma soprattutto cosa si aspetta da un asset manager?

La nostra Fondazione non ha un track record significativo in termini di asset management. Abbiamo iniziato un percorso dotandoci di un Comitato di Investimento di altissimo profilo che poi riporta ai nostri organi di amministrazione. Abbiamo cercato di diversificare i nostri investimenti per avere un rendimento sicuro e con la possibilità di salvaguardare il più possibile il patrimonio. Ci attendiamo una gestione prudenziale che garantisca solidità e stabilità per affrontare eventi straordinari come la pandemia ci ha mostrato. Tutte le principali istituzioni culturali e museali del mondo adottano una strategia simile.

Quali sono le vostre aspettative sull’economia italiana nei prossimi 12 mesi?

La nostra Fondazione, anche se non sembra, ha un polso molto realistico riguardo all’ andamento della nostra economia. Abbiamo contezza dei flussi dei visitatori, di quanti biglietti vengono acquistati e dei principali movimenti turistici interni. Tutti indicatori che ci fanno guardare con ottimismo anche ai mercati, visto che la voglia di cultura è tanta da parte di numerosissime fasce della popolazione italiana. Direi quindi che la nostra visione è positiva per il 2024, ma certamente non sottovalutiamo il fatto che grandi eventi globali possano modificare radicalmente lo scenario.
 

(data dell’intervista 26 marzo 2024)

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